venerdì 18 ottobre 2013

Export edilizia verso i mercati orientali

Le imprese italiane operanti nella realizzazione di soluzioni per l'edilizia hanno da tempo capito che dalla Russia alla Cina, passando per le nuove "tigri" asiatiche, la domanda estera di soluzioni ad hoc, rivestimenti, design, sistemi per l'urbanizzazione e la realizzazione di immobili è sempre più dinamica e - soprattutto - in grado di controbilanciare una domanda locale debole e snaturata dall'assenza di progetti e di fondi. Gli approdi più sicuri e allettanti sono anche quelli più lontani.

Intervenuto alla recente edizione di Made Expo, fiera del settore, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha ricordato come il comparto negli Stati Uniti cresca già a due cifre perchè sono ripartiti edilizia e automotive. Di contro, in un Paese come l'Italia, dove la diminuzione dei consumi è determinata in buona parte proprio dal calo dell'edilizia, le imprese non possono che cercare fortuna proprio dal business oltre confine.
Non è un caso, precisava ancora Squinzi nella conclusione del suo intervento, che lo scorso anno il fatturato estero sia cresciuto dell'11,4%, e che le nuove commesse abbiano raggiunto quota 12 miliardi di euro, compensando così la crisi del settore in Italia (- 4,2 per cento).

Simile approccio interpretativo anche per Roberto Snaidero, presidente di Federlegno, che ricorda come nel corso del primo semestre 2013 il macrosettore edilizia - legno arredo abbia esportato per 821 milioni di euro, con un incremento di 2 punti percentuali in termini di valore.

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