venerdì 13 dicembre 2013

Proteggere e promuovere il made in Italy:le battaglie "natalizie" per la crescita internazionale

Proteggere il made in Italy, promuovere le eccellenze tricolori nel mondo e garantire un equo supporto governativo alle imprese che operano per il bene del Paese: sono queste le principali motivazioni che in questi giorni stanno spingendo il "Movimento dei Forconi", la Coldiretti e altri soggetti a impegnarsi attivamente nella sensibilizzazione della popolazione nazionale, con azioni già significative, e ulteriormente preannunciate come ancora più clamorose.
Il via alle iniziative di fine anno è stato lanciato lo scorso 4 dicembre dalla Coldiretti, i cui allevatori e agricoltori hanno "invaso" pacificamente il Brennero per poter sollevare l'attenzione sulle continue contraffazioni subite dal made in Italy. Contraffazioni che generano un danno di miliardi di euro ogni anno, e nei confronti del quale l'impegno delle istituzioni nazionali e internazionali non è sembrato essere sufficiente.


Scopo simile - salvaguardare l'Italia e i suoi prodotti - è stato abbracciato e adottato dal Movimento dei Forconi, che da giorni sta paralizzando il Paese con le sue azioni di protesta. Due eventi apparentemente autonomi, ma accomunati da un unico, grande, obiettivo comune: salvaguardare le produzioni di eccellenza italiana, e consentire a coloro che operano quotidianamente per garantire la crescita economica nazionale di poter godere di una migliore considerazione da parte delle istituzioni.

Le azioni di protesta del Movimento non si identificano con una parte politica presente al governo: il malcontento nei confronti delle istituzioni nazionali è facilmente estensibile all'incapacità delle autorità nel guidare il proprio tessuto socio economico verso un sostenibile sviluppo internazionale, in un contesto globalizzato che pare esser stato subito dalle imprese nazionali, piuttosto che gestito in maniera proattiva.

Sotto questo profilo, una serie di iniziative specifiche e dedicate (anzichè generiche e mal coordinate), possono rappresentare una utile forma di contribuzione e di sostegno verso il raggiungimento della finalità principale di qualsiasi strategia di commercio internazionale: valorizzare le eccellenze nazionali, ampiamente disponibili in tutti i settori, e consentire loro di giocare un ruolo paritario nei confronti dei concorrenti globali.

Purtroppo per l'economia nazionale, il tempo sembra stringere e, per tale motivo, le proteste del Movimento sembrano essere gradualmente sempre più impellenti e clamorose. La crisi del mercato interno è ancor più profonda, la concorrenza estera è sempre più pressante e difficilmente interpretabile, le posizioni acquisite dalle imprese italiane nel mondo mai garantite e consolidabili nel tempo senza adeguate politiche di sostegno e di rinnovamento del made in Italy.


In altri termini, le sfide che il made in Italy dovrà affrontare nei prossimi anni sono nuove, inaspettate e, per certi versi, profondamente imprevedibili. I mercati stranieri premieranno sempre di più le nicchie e le specificità, nuovi Paesi emergenti si dovranno affacciare sui mercati globali con domande e bisogni ancora insoddisfatti, ulteriori competitor mineranno alla base le offerte di prezzo, promozione, prodotto e distribuzione dei prodotti italiani. Ne consegue la necessità di attrezzare le imprese italiane di adeguati strumenti di "battaglia" fin da oggi, prima che il tempo eroda tutte le residue possibilità in capo ad un'economia sempre più debole. Il Movimento dei Forconi, la Coldiretti e altri operatori sembrano averlo capito. E le istituzioni nazionali e internazionali?