Nel corso degli ultimi giorni sono state elaborate alcune interessanti previsioni in merito all’andamento dell’export italiano nel corso dei prossimi mesi. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento, esponendo quali sono gli scenari più probabili per il 2014.
Export Italia 2014
Per quanto attiene le previsioni sul commercio estero italiano,
sottolineiamo come l’evoluzione positiva delle esportazioni di beni e di servizi, già riscontrata dalla metà del
2013, dovrebbe proseguire con buoni ritmi anche nel corso del 2014. In
particolare, le esportazioni complessive
del 2014 dovrebbero crescere all’interno di una forbice tra i 2,5 e i 3 punti
percentuali, garantendo quindi una ottima crescita del fatturato alle
aziende che commerciano con i mercati internazionali.
Per quanto concerne i mercati di destinazione preferibili, sottolineiamo come la
nuova domanda internazionale dovrebbe spingere gli esportatori italiani a
preferire ancora una volta il consolidamento delle posizioni sui mercati
tradizionali: i mercati più vicini, quelli relativi all’Unione Europea,
dovrebbero continuare a garantire giuste soddisfazioni alle imprese tricolori.
Occhi aperti, inoltre, alle esportazioni extra comunitarie: l’euro dovrebbe
infatti deprezzarsi considerevolmente tra il 2015 e il 2016 (scendendo
dall’attuale soglia di 1,40 al previsto livello di 1,25 - 1,30), favorendo
quindi i commerci con Paesi che pagano in valuta differente.
Al fine di completare le
previsioni sulla bilancia commerciale,
sottolineiamo altresì che le importazioni dovrebbero crescere del 2,0 – 2,5%
nel 2015, per poi accelerare gradualmente al 4,0 – 4,5% nel 2015 e nel 2016, con
ritmi che dovrebbero avvicinarsi a quelli dell’export. Il saldo della bilancia
dei beni e dei servizi continuerebbe a far registrare un avanzo pari al 3% del
Pil per il 2014 – 2015 e pari al 3,5% del Pil nel 2016.
Quadro italiano
Nel 2014 è prevista una ripresa degli investimenti pari all’1,9%, in
stimata crescita al 3,5% nel 2015 e al 3,8% nel 2016. L’evoluzione degli
investimenti privati rifletterebbe principalmente il recupero del livello di
utilizzo degli impianti, che nei prossimi anni dovrebbe finalmente riprendere
livelli simili a quelli ante-crisi.
Nel 2015 alla crescita del Pil dovrebbe altresì
contribuire in modo rilevante la domanda
interna al netto delle scorte (+ 0,9%) mentre il contributo della domanda estera netta (+ 0,1%) sarebbe più contenuto
rispetto al passato. Nel 2014, i consumi delle famiglie dovrebbero finalmente
chiudere in rialzo dello 0,2%, mentre nel 2015 e nel 2016 si salirà
rispettivamente dello 0,5% e dell’1%.
Il mercato delle esportazioni si sviluppa anche grazie alle più importanti Fiere sull'Export che si svolgono in Italia, senza dimenticare che a breve ci sarà l'Expo 2015.
Quadro internazionale
Già ripresosi nel 2013 (+ 2,7%),
il commercio internazionale dovrebbe
garantire nuove prospettive di ripresa nel corso del 2014, con un’accelerazione
degli scambi commerciali pari al 4,7%. Nel biennio 2015 e 2016 il ritmo di
crescita dovrebbe invece assestarsi al 5,5% e al 6%.
Per quanto riguarda i principali
mercati internazionali, negli Stati
Uniti l’andamento risulta essere sostenuto dalla buona prestazione delle
esportazioni e dal consolidamento delle condizioni interne di domanda, con
riduzione del tasso di disoccupazione in grado di flettersi ulteriormente nel
prossimo triennio. La crescita del Pil dovrebbe giungere intorno ai 3 punti
percentuali quest’anno, per spingere ulteriormente nel 2015.
Nell’eurozona le prospettive rimangono più modeste, considerate le
condizioni ancora deboli del mercato del lavoro. In Giappone il deprezzamento dello yen favorirebbe la crescita delle
esportazioni, mentre l’aumento della tassazione sui consumi influirebbe in modo
negativo sull’evoluzione del Pil (+ 1,3% nel 2013 e + 1,1% nel 2015 e nel
2016).
Performance più modeste del
previsto nei mercati emergenti, che
dovrebbero riscoprire una buona risalita delle esportazioni grazie al
deprezzamento di parte delle loro valute. La crescita economica di tali
economie sarà del 4,5% nel 2014 e del 4,7% nel 2015, con
sostanziale stabilizzazione rispetto a quanto avvenuto nel 2013.