lunedì 27 ottobre 2014

La Russia estende l’embargo: cosa accadrà all’export italiano?

La Russia ha deciso di estendere il suo embargo ai prodotti alimentari importati dall’Unione Europea. Una dichiarazione sintetica, diramata dal servizio veterinario russo, Rosselkhoznadzor, e dietro la quale si cela l’impossibilità – da parte (anche) delle imprese italiane – di esportare in Russia i prodotti derivati dal pollame e dalla carne suina e bovina, compresi i grassi animali.
Il tutto, con la formale giustificazione che si tratterebbe di misure resesi necessarie dopo il ritrovamento di agenti patogeni e metalli pesanti in tali prodotti.

Complessivamente, il divieto all’ importazione russa di tali prodotti, si aggiunge al bando su carne, pesce, latticini, frutta e verdura dello scorso 7 agosto, estendendo in modo significativo il divieto di export italiano in Russia per prodotti appartenenti al mondo alimentare e agroalimentare. Ma cosa accadrà ora all’export italiano di settore?

Embargo per carne suina,bovina e pollame
Come sempre, per cercare di capire cosa accadrà all'export verso la Russia, val forse la pena cercare di comprendere cosa è già accaduto. Secondo quanto affermava pochi giorni fa Coldiretti al Forum su agricoltura e alimentazione organizzato a Cernobbio, il made in Italy avrebbe subito una flessione del 63% nei prodotti agricoli verso la Russia, e un – 12% di prodotti alimentari. Non solo di cibo l’export italiano soffre: il tessile perde il 24,8%,i mezzi di trasporto il 50,1%, i mobili cala il 17,8%, i prodotti farmaceutici il 32,3%.

I timori sono tuttavia maggiormente incentrati proprio sull’alimentare e sull’agroalimentare, che in Russia ha (aveva?) un canale privilegiato. Il rischio è infatti non solo quello di veder drasticamente calare il proprio fatturato attuale, ma di veder danneggiate le prospettive di una possibile ripresa quando – ci auguriamo, in tempi rapidi – il blocco all’importazione russa vedrà la fine. Al fine di potersi garantire comunque un cibo apparentemente tricolore, i consumatori russi starebbero infatti cedendo all’italian sounding. “Lo stop alle importazioni di frutta, verdura, salumi e formaggi dall'Italia – avverte infatti la Coldiretti - ha provocato in Russia un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati, dal salame 'Italia' alla mozzarella 'Casa Italia', dall'insalata 'Buona Italia' alla Robiola 'Una grande', ma anche la mortadella 'Milano' o il 'Parmesan Pirpacchi', tutti rigorosamente realizzati nel Paese di Putin”.

Sempre secondo la Coldiretti la situazione potrebbe rischiare “di aggravarsi con grandi investimenti annunciati per potenziare l'industria alimentare locale, con la produzione di prodotti lattiero caseari e formaggi che è già aumentata del 20% negli Urali centrali”, con l’evidenza che sono previsti “nuovi caseifici come quello in programma annunciato nella regione Sverdlovsk con un investimento di 2 milioni di rubli per coprire il fabbisogno di formaggi duri e molli, dalla mozzarella al parmigiano”.

Come se la situazione di cui sopra non fosse già abbastanza deteriorata, si tenga anche conto come a potenziare la produzione del falso made in Italy non è solo la Russia, quanto anche “molti Paesi che non sono stati colpiti dall'embargo come la Svizzera, la Bielorussia, l'Argentina o il Brasile che hanno aumentato le produzioni e le esportazioni dei cibi italiani taroccati”.


In ultima istanza, è anche possibile che questa ondata di embarghi possa “cambiare” i consumi dei cittadini russi. Tra gli esempi, forse più particolari e pittoreschi (se la situazione non fosse drammatica), c’è quella sottolineata da Rai News, che ricorda come “l’ultima trovata dell’ente governativo russo che regolamenta l’importazione e distribuzione sul territorio nazionale di prodotti agro-alimentari esteri è stata quella di autorizzare le importazioni su vasta scala della carne di coccodrillo per consumo alimentare. L'ispettorato per il settore agro-alimentare russo (ROSSELKHOZNADZOR) ha autorizzato la società delle Filippine (Paese che non ha aderito alle sanzioni imposte contro la Russia) Coral Agri-ventures a introdurre sul mercato russo la carne di coccodrillo congelata. E’ la prima fornitura del genere per la Russia, mai dalle Filippine era stata esportato questo tipo di carne”.